Trentini Mauro

L’esperienza artistica di Mauro Trentini comincia fin dai primi anni della scuola elementare, vissuti a Cologna, un piccolo paese sul Po in provincia di Ferrara, luogo in cui è anche nato il 2 febbraio 1962.

La predisposizione naturale per la pittura fu notata dagli insegnanti delle scuole frequentate dall’artista che lo spronavano verso una continua ricerca ed elaborazione delle tecniche e dei temi dell’arte. Ed è proprio questa prima impronta che caratterizzerà lo sviluppo intellettuale del pittore. Il suo percorso artistico, infatti, è caratterizzato da fasi alterne di espressione pittorica e studio, anche prolungato, dell’arte e dei suoi grandi maestri. La fase giovanile della sua esperienza si conclude poco dopo i vent’anni, quando aveva già conquistato con le sue opere un certo pubblico ed una buona notorietà, che gli permisero di presentare il suo talento in mostre e personali. Gli anni successivi furono caratterizzati da una continua ed incessante ricerca della propria personalità artistica, ma che non si tradusse in espressione figurativa.

L’analisi introspettiva lo porta a conoscere e misurarsi con i grandi maestri del Novecento: il quadro L’infinito è un chiaro omaggio a De Chirico. L’incessante ricerca produsse un nuovo periodo di lavoro che cominciò alla fine del 2006 e che determinò una notevole produzione di tele. Trentini in questo periodo scopre la sua forma espressiva, la quale tuttavia non lo caratterizza in una propria peculiarità artistica, ma lo identifica nelle tematiche ispiratrici. L’artista conserva la continua ricerca degli anni giovanili realizzando opere più mature ed esprimendo il suo esistenzialismo con forme pittoriche diverse. Quest’ultime scaturiscono il messaggio di sofferenza esistenziale.
L’opera Ricordi evidenzia tutta la durezza dell’esistenza: sfondo nero, due file di alberi che sembrano voler identificare una strada coperta dal ghiaccio e il colore azzurro appena trasformato in bianco da un sole surreale, i cui raggi sembrano piegati, o imprigionati, da una forza metallica che impedisce alla luce di essere bianca disgregandosi in colori dalle tonalità fredde. La singolarità di quest’opera si contrappone nella forma espressiva all’emblematico dipinto L’impronta del tempo. Lo spettatore, posto davanti ad una finestra i cui contorni stilistici veneziani riecheggiano un passato lontano, contempla un tramonto apparentemente tranquillo e romantico, ma che sottende ad una imminente un’impetuosità.

Mauro Trentini dal 2006 ha ormai prodotto un consistente numero di opere il cui valore è apprezzato nelle numerose manifestazioni artistiche e mostre alle quale è continuamente invitato a partecipare

Opere in esposizione:

Stampa