Gregorovich Nevia
Pittrice e pianista, nata a Parenzo d’Istria, risiede dall’infanzia a Milano, dove si è laureata in pianoforte presso il Conservatorio G. Verdi. Osservando le sue opere non si può fare a meno di constatare quanta musica, quanta sonorità e armonia, e contrappunto, cadenze, divenga insieme materia grafica e pittorica.
Gli strati di memoria, che crescono e si dipanano negli anni trascorsi della grafica e nel dipingere di Gregorovich, si diluiscono nelle “grandi onde”. Dunque, musica e avvertimento intenso di un ora emotivo, si distilla e concentra nella serie pittorica ultima di Gregorovich. I viraggi sottili del colore, il rialzarsi dei bianchi, ora fluidi ora come calcinati e scavati, le variazioni sottili dei celesti, con ombre e aloni di quei grigi, valgono scale e gradazioni di stati d’animo. Innaturalezza, dal punto di vista descrittivo: partecipazione, ovvero identificazione totale del riguardante e del riguardato, e dunque natura risentita dall’interno, da quello dell’effettiva situazione espressiva, che è ciò che all’autrice più importa. A fianco di queste pitture, Nevia allinea taccuini ancora segreti purtroppo, non per molto si spera in cui marine e marosi, come trame lievi di stati d’animo, si allineano foglio dopo foglio su taccuini preziosi d’acquerello; una sorte di haiku, essenzialissime illuminations poetiche già atte e pronte a nutrire la partitura più complessa, e consapevole, e strutturata, del dipinto, così come parimenti potrebbero esserlo della trepidità secca dell’incisione. E i dipinti si susseguono, immagine dopo immagine, visione dopo visione, onda sonora su onda visiva, a dirci anche d’una trovata maturità linguistica dell’artista: la quale, pure, poteva rischiare l’imbarazzo di disperdersi, in tanta vivida poliedria, e se ne è servita invece come gradus verso movenze stilistiche pienamente consapevoli.
Con le sue opere, Nevia Gregorovich, ha partecipato a rassegne di gruppo e mostre personale in gallerie e centri culturali in Italia e all’estero. Nell’ambito del ciclo di rassegne “Orditi e trame” (Rivignano 1996-2001), la sia opera è stata prescelta dallo stilista Ottavio Missoni per la sia collezione. È stata invitata da Ty-nant per una mostra itinerante a livello europeo che coinvolge i grandi maestri italiani dell’ultimo ventennio, tra i quali Schifano, Rotella, Nespoli, Alinari: partita dall’Angelicum di Milano, dopo Barcellona, Londra, Bruxelles e Zurigo, la rassegna è in permanenza al centro Anthony Hopkins di Cardiff.
Opere in esposizione: