Da Por Giovanna
Nata a Bolzano, Giovanna Da Por Sulligi compie gli studi artistici a Carrara.
Abilitata all'insegnamento di Disegno e Storia dell'Arte per vincita di concorso nazionale, insegna questa disciplina per alcuni anni presso il Liceo Scientifico di Bolzano. Dipinge a encausto spatolato con terre d'affresco ritratti e cicli compositivi di grandi dimensioni, come a Castel Mareccio Bolzano, in chiese, edifici pubblici e residenze private, affrontando il tema del nucleare, l'ecologia, le guerre, i problemi delle donne sotto forma di enigmi. Nel 2000 inizia a lavorare con la carta velina indurita con resine per realizzare tende da campo di dimensioni naturali, oppure appesa come panni stesi, o per realizzare le effimere Antiwunderkammer. Nel 2004 nasce il progetto Feminae, per il quale, attualmente, continua a fare ricerche e sperimentazioni. La stessa carta velina trattata viene usata assieme ad altri materiali trasparenti, come calze o vecchi pizzi e inserita tra plexiglass dipinti, al fine di toglierne la freddezza. Lo scopo del progetto è quello di rendere con materiali trasparenti e delicati la forza delle donne, la capacità di concentrarsi nel loro mondo interiore, di diversificare velocemente il pensiero e l'attenzione, la fatica del doppio lavoro e i traumi della violenza. Da questo progetto è stata scelta un'opera per realizzare nell'Anno Europeo delle Pari Opportunità per tutti (2007) un francobollo nazionale. Nel 2008 inizia ad elaborare digitalmente i suoi lavori e a tra sferirli su plexiglass con la tecnica a raggi UVA e getto d'in chiostro. Nel 2009 con i Mandala per Lhasa è stata selezionata dalla curatrice Letizia Ragaglia, in seguito a concorso in busta chiusa, per l'Associazione degli Artisti della Provincia Autonoma di Bolzano per una mostra personale nella Casa Atelier Museion di Bolzano. Nel 2014 realizza delle opere, dove trasforma pesanti pensieri in castelli in aria, con le quali ha partecipato alla mostra To build castles in the air, organizzata dalla Federazione Italiana degli Artisti di Trento e curata da Paolo Zammatteo.
Opere in esposizione