Natale Salvatore
L'architetto Salvatore Natale nasce a Caserta il 13 ottobre 1951.
Si diploma presso la Scuola d'Arte di San Leucio nel 1972 e si laurea in Architettura presso l'università Federico II di Napoli nel 1981, dove, nello stesso anno, si abilita alla professione. Inizia l'attività ufficiale da libero professionista nel 1983, conta all'attivo un'esperienza ultratrentennale molto vasta e intensa, sia nel campo della Progettazione Architettonica che del Design, con opere pubblicate su libri e riviste. La sua attività è poliedrica e spazia in diversi settori, dall'architettura all'arredamento, con opere realizzate sia in Campania che in altre Regioni (Toscana, Emilia Romagna). L'artista svolge, inoltre, l'attività di Art Painting, con partecipazioni a collettive nazionali e internazionali e mostre personali già dal 1969, con vari riconoscimenti e premi. Tutte le opere dell'architetto e pittore Salvatore Natale sono caratterizzate da una ricerca formale che, partendo dalla poetica cubista, viene influenzata da quella futurista prima e metafisica poi. Dalla sintesi di queste espressioni si codifica la sua rappresentazione artistica che, metabolizzando la ricerca formale della rivoluzione cubista di Picasso, si è andata evolvendo verso il dinamismo plastico di Umberto Boccioni, uno dei più grandi esponenti della corrente futurista, per poi configurarsi, in modo originale e personalizzato, in atmosfere spaziali statiche che si ricollegano, in qualche modo, a rappresentazioni ed atmosfere De Chirichiane. Quest'ultime fanno da contrappunto al dinamismo plastico delle immagini, con l'obiettivo di cercare un equilibrio tra le figure e il contesto in cui si muovono, tra l'essere umano e l'ambiente in cui agisce. Le opere nascono come in una sorta di composizione e aggregazione di simboli, pensati e calati nelle realtà che vengono affrontate, finalizzati a codificare il discorso che si intende affrontare, con tutte le problematiche connesse. Ogni elemento viene inserito come un tassello in un mosaico per comporre parte del discorso: la difficoltà maggiore, pertanto, non è quella dell'espressione pittorica e formale, che fuoriesce in modo fluido, spontaneo, inconscio, quasi "extra-cerebrale", con l'invenzione di nuove strutture anatomiche "possibili" , ma quella di ricercare e di appropriarsi dei simboli che meglio riescono a codificare e riassumere i concetti e le problematiche che si intendono esprimere e trattare.
Opere in esposizione: