Cignatta Claudio
Claudio Cignatta nasce nel 1954 sulle rive del Po presso Pavia.
Vive e lavora a Voghera dove svolge l’attività di medico di base; la sua formazione artistica avviene “a bottega “ da già affermati pittori quali Giansisto Gasparini, Dino Grassi, Marialisa Lusardi, Michele Mainoli, Giovanni Novaresio, Silverio Riva, con i quali collabora fra l’altro alla realizzazione di numerose cartelle litografiche tirate al torchio dal maestro Miles Fiori.
Confortato e stimolato dall’apprezzamento di critica e pubblico ha esposto nel corso degli anni in numerose gallerie sia in mostre personali che collettive portando avanti un suo personalissimo linguaggio espressivo fatto di ricerca tecnica e di contenuti che si palesano in quel “transrealismo animistico” da lui stesso definito quale “reinterpretazione del dato oggettivo attraverso le suggestioni del vissuto”.
Tutto questo in un percorso che va al di là o meglio sta al di qua della ricerca di un successo di mercato; dice infatti di lui il critico Giosuè Allegrini: “Alcuni Artisti, pochissimi in verità, procedono in maniera autonoma, solitaria, emancipata, in un termine, “libera”, grazie alla straordinaria forza del proprio pensiero creativo. Claudio Cignatta è fra questi.” E ancora della sua pittura dice: “È come se l’artista stesse a dirci che la pittura è connessione con la natura, il mistero, l’animismo. È contatto con sé e con il Sé, rinascita, metamorfosi. Una sorta di proiezione immaginifica dell’universo naturale, umanizzato in rapporto al binomio memoria-emozione, in cui la materia pittorica, archetipo genetico strutturato attraverso un sapiente frottage di ernstiana memoria, agisce da illimitato ponte mentale che correla l’essere finito al suo anelito di libertà, alla sua ansia di infinito”.
In una simulata e giocosa autointervista ( Cignatta ama anche scrivere, ha pubblicato racconti e articoli), scrive:
- Dunque cosa dipinge ?
- Credo di dipingere quello che penso di sapere, non quello che credo di vedere.
- Dunque?
- Dunque cosa?
- Cosa pensa di sapere?
- Poco, penso di sapere poco, e quindi dipingo per saperne di più.
- Di più su cosa ?
- Sui muri scrostati che rivelano altri muri scrostati, sull’immortalità del dna di uno sputo su un marciapiede, sulla ferita lacerata di un uomo massacrato su una croce, sul confine tra la terra e il cielo, sulle tracce che il tempo lascia sulle cose.
- È questo che c’è nei suoi quadri?
- È quello che mi piacerebbe ci fosse, non sono presuntuoso.
- Tutti gli artisti sono presuntuosi.
- Lei presume che io sia un artista?
- Giusto, non devono essere i contemporanei a giudicare.
Opere in esposizione: