Mazzuchin Enrica
Dirigente scolastica, consulente di formazione a livello nazionale e internazionale, ha ideato e gestito attività culturali e progettuali in tutta l’Unione Europea, in Russia, a lungo in Cina, in India, in Mozambico, in Marocco, nello Stato del Brunei Darussalam.
Attraversando i Continenti ha conosciuto Paesi diversi, e vissuto una pluralità di esperienze che ha tradotto nella pittura, sul filo di un prezioso “diario interiore” che, come sostiene Lucio Damiani, “supera la dimensione personale, universalizza stati d’animo e passioni, proietta lo spunto autobiografico in spazi totali”.
Dalla natura l’artista trascina il ricordo dei colori che si addensano e si mescolano con l’agitarsi di grandi forze cosmiche in un moto perenne che crea concitate sequenze sinfoniche, mentre, talvolta, sommesso e amato, riemerge il sapore lontano dell’infanzia. Allora la natura beve ricordi fanciulli per restituirli in sospese atmosfere verdi d’acqua e in terre cangianti. Siamo nel luogo di
un’ anima dove non abitano lunghi respiri, ma è “stanza turbata dal costante richiamo al trasloco accelerato”. “Il fluire e lo sbarramento; e un incessante battere d’ali sotterraneo non promette isole nell’anima” (Isabella Deganis).
Enrica Mazzuchin ha da sempre privilegiato l’arte visiva come veicolo di comunicazione nella libertà delle tecniche (olio, acquerello, sanguigna, incisioni, tempera e miste) e dei supporti (tela, cartone, ceramica, vetro, legno, rame); anche se tende a preferire l’uso dell’olio su tela, da piccolissime a grandi dimensioni. Negli ultimi anni ha dipinto moltissimi mosaici con miniature di quadri su tela (per esempio di 8x10cm), così come ha proseguito i suoi “racconti” su teleri fino a 4/5 metri in una ricerca esistenziale e pittorica senza fine. Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali sia in Italia che all’estero. Dipingere per l’artista non è solo esprimersi, ma un procedere che accompagna il tumulto dell’esistenza colta in una dimensione cosmica, dove colori intensi e sfumati ospitano l’incontro di ansie e la ricerca di storia, sentimenti, memorie. È questo il “filo mai dimenticato” che si intreccia con il progetto artistico di Enrica Mazzuchin.
L’artista oggi vive a Udine, e lavora nel suo studio-laboratorio in Viale Palmanova 78, e lavorando anche come giornalista e scrittrice nell’area turistica internazionale (FIJET).
Opere in esposizione: