Crucitti Angela
Laureata in Materie Letterarie con indirizzo artistico, abilitata all’insegnamento della Storia dell’Arte, si è anche specializzata in Storia dell’Arte presso l’Università di Siena. Seguendo la sua passione per la pittura, negli anni 80, ha frequentato per tre anni a Torino i corsi tenuti dalla pittrice Lella Burzio.
Ha incominciato ad esporre negli anni ‘90. Oltre a numerosissime collettive, ha al suo attivo numerose mostre personali (Siena, Venezia, Bassano del Grappa, Roma, Firenze, Ivrea), e diverse fiere in Italia (Padova, Viterbo, Reggio Emilia) e all’estero (Austria, Belgio, Usa, Cina, Corea). Le sue opere sono in raccolte pubbliche in Italia e in collezioni private in diverse parti del mondo.
Innumerevoli i premi vinti nel corso della lunga carriera.
Il fondo oro della pittura antica ha sempre affascinato Angela Crucitti , sia per la preziosità della sua materia, sia per la ricchezza della sua luce, ma, soprattutto, per il suo significato simbolico e spirituale. Nella tradizione bizantina e, poi, gotica, il fondo oro ha un preciso significato emblematico di rappresentazione del paradiso, dell’illuminazione e della Luce Divina. Nelle opere di Angela questo concetto astratto viene reinterpretato in maniera moderna, con un linguaggio personale che è un misto di modernità e di antico.
Il fondo oro diventa sfondo ed essenza di architetture da sogno, di antiche mura cariche di storia, di possenti torri, che si colorano dell’azzurro del cielo, del verde dei prati e dei colori delle stagioni. Con il colore oro dato con la spatola, l’artista costruisce splendide città turrite, preziose abbazie, vetrate scintillanti, cattedrali cesellate come antichi reliquari, profili di città evanescenti. Angela, nella sua pittura, riecheggia Mondrian, nelle superbe costruzioni, ben ancorate e saldamente costruite pietra su pietra ( serie dei “MURI”) . Reinterpreta, invece, Monet nelle architetture di luce e di colore, la cui materia si sgretola, si scioglie e si dissolve nei riflessi nell’acqua mostrando in questa dissoluzione la sua fragilità. Le città turrite divengono, così, costruzioni sospese in una dimensione fuori dal tempo.
Tra matericità e leggerezza, dalla pittrice vengono affrontati i grandi temi connessi a queste opere architettoniche: le cattedrali, frutto dello sforzo umano di diverse generazioni, rappresentano l’anelito dell’uomo verso il divino. Le torri, sempre più alte, simbolo di potere e spinta dell’uomo ad andare sempre più su, rimandano alla realtà attuale delle metropoli e, rappresentano anche la sfida umana contro il tempo, ma, rivelano, anche, la caducità terrena e la loro fragilità nella dissoluzione della materia, che si riflette nell’acqua dissolvendosi. La materia delle costruzioni non è dissimile da quella che si addensa si coagula nelle nella serie delle meteoriti, in cui l’artista, libera da schemi ed in maniera informale, vuole rappresentare l’intangibile, l’energia che anima l’universo, la sinfonia e la danza cosmica
Opere in esposizione: