Domin Jacqueline
Le fotografie di Jacqueline Domin non sono né digitali né elaborate al computer.
Usa due semplici macchine fotografiche: una subacquea e l'altra no. Entrambe con pellicola e senza flash, in quanto utilizzo solo la luce naturale. Usa spesso la respirazione o la meditazione: le permette di entrare maggiormente in contatto con quello che la circonda. Accoglie l'istante di gloria che la luce crea, guarda il piccolo scoprendo l'infinitamente grande. L'impronta del cielo è in ogni cosa e luogo e l'acqua in tutte le sue manifestazioni e trasformazioni custodisce questa memoria. Seguono le principali mostre e premiazioni di Jacqueline Domin: nel 2015 ArtMonaco, Monte-Carlo; Galleria Umbria Arte, Spoleto; Museo Antonio Canova, Possagno (VI). Nel 2014 è a Palazzo Leti Sansi, Spoleto e a Palazzo Rota-Ivancich, Venezia. Nel 2012 è a Gallery Royal Opera Arcade, Londra; Galleria Spazio Museale, Milano La Croisette – Salon Internationale du Monde de la Culture et des Arts; Primo Premio Medaglia d'Oro, Cannes.
«Alle volte, l'arte è la sconfessione della scienza. Ciò che la ragione non è stato in grado di dimostrare, la presunta memoria dell'acqua, è per Jacqueline Domin, fotografa legata alla tradizione dello strumento analogico e a un rapporto non maniacale con la tecnica, nel proposito di non limitare l'esperienza emotiva che stabilisce con il soggetto di natura, l'ipotesi di un teorema dimostrato con convincente evidenza, confidando sul sentimento e invitando alla meditazione. È il giusto antidoto alla banalità dell'era del selfie». Vittorio Sgarbi
Opere in esposizione: