Fanfoni Giuseppe
Giuseppe Fanfoni nasce a Valmontone (Roma) nel 1941.
Sin dal 1956 la sua attività professionale nel campo del restauro e dell'archeologia è affiancata ad attività nel campo dell'arte con produzione di pitture, sculture, oggetti di design e realizzazioni architettoniche. Dal 1960 prende parte, come restauratore e architetto, a numerose missioni archeologiche in Italia, Afghanistan, Turchia, Sudan ed Egitto, e contribuendo allo studio, alla ricostruzione grafica e alle pubblicazioni di edifici monumentali, e di aree archeologiche. Dal 1962 al 1970 è esperto per il restauro e l'archeologia nell'Università di Roma La Sapienza. Dal 1970 al 1996 è Professore di Progettazione nell'Istituto Statale d'Arte di Roma; tra il 1976 e il 1983 insegna Metodologie e tecniche di restauro all'Università del Cairo in Egitto. Dal 1978 svolge attività nei vari settori di restauro coinvolti nel progetto da lui intrapreso e condotto per il recupero del complesso architettonico Mevlevi in Cairo. Nel 1979 organizza un 'Cantierescuola' per le esercitazioni di restauratori e tecnici nel campo dell'archeologia, a tutt'oggi attivo nell'ambito del progetto di Mevlevi. Partecipa alla Mostra Internazionale di Architettura nell'ambito della Biennale di Venezia del 1982. Dal 1988 è direttore del Centro Italo-Egiziano per il Restauro e l'Archeologia localizzato nell'area Monumentale Mevlevi con protocollo siglato al Cairo tra il Governo italiano e il Governo egiziano. Nel 1989 riceve la Nomination for the Aga Khan Award for Architecture e nel 2003 l'onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica italiana dal Presidente A. Ciampi, poi nel 2007 il Premio al Merito dell'Unione Generale degli Archeologi Arabi dal Presidente Dr. Ali Radwan e il Segretario Generale Dr. Mohammed M. Alkalawi e nel 2012 il Premio Rotondi – Salvatore dell'Arte, Sezione Mondo. Espone i propri lavori in varie mostre quali, fra le recenti, le personali nell'Istituto Italiano di Cultura de Il Cairo (2010), Biblioteca di Alessandria – Egitto (2011), Accademia d'Egitto a Roma (2014). Le sue 40 pubblicazioni (volumi e articoli) riguardano la storia e le arti visive, il restauro e la ricerca scientifica.
«Si muovono entro una sottile dialettica, esplorando il limite fra dimensione planare e plastica, le opere di Giuseppe Fanfoni, abile nell'agitare le superfici mediante pulsioni sotterranee che emergono in segni appuntiti o curvilinei, memori delle estroflessioni di Agostino Bonalumi, in una ricerca formale che sembrerebbe ambire alla purezza del formalismo astratto, se non disdegnasse di coltivare anche una vocazione antropomorfa, in tal caso potendo ricordare l'arcaismo mitico di Costantino Nivola». Vittorio Sgarbi
Opere in esposizione: